I “case history” di Body Nutrition: la storia di Claudia

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Di Romina Russo

La storia di Body Nutrition Palestrina, come già più volte abbiamo sottolineato, non è un racconto scandito unicamente da successi di natura economica o dalle iniziative imprenditoriali di Alessandra Rizzo e dei suoi fratelli. E’ una storia fatta di altrettante storie, di traguardi raggiunti in sinergia con i propri clienti, in uno scambio costante di supporto e fiducia reciproca che, se da un lato ha consentito a Body Nutrition Palestrina di crescere professionalmente ed umanamente, dall’altro ha permesso a chi a tali competenze ha voluto affidarsi di tirar fuori il meglio di sè, riuscendo a dare finalmente alla luce una personalità fatta di capacità nuove e fino a quel momento insperate, inserendosi in un contesto in cui lo sport fa da collante ad amicizie solide come la roccia fra persone accomunate da uno sguardo sereno, ma determinato, fisso verso un grandioso e comune obiettivo.

A tal proposito oggi vogliamo raccontarvi la storia di Claudia Ponzo, una ragazza incantevole le cui fattezze angeliche sono lo stupendo involucro di un coraggio da vera Amazzone, che ha saputo tramutare lo sconvolgimento conseguente ad un evento doloroso nella spinta potentissima verso vette che, prima d’ora, credeva inarrivabili.

Mi chiamo Claudia, ho 23 anni e sono qui a cercare di raccontarvi cosa mi ha portata ad avere, oggi, una così grande passione.

Fin da piccola sono stata educata all’amore per lo sport grazie all’esempio di mio padre ed ai saggi consigli salutari di mia madre. Dato che i miei ritmi di lavoro non mi permettevano di praticare altre discipline per via dei loro orari e, ritenendo che il body building fosse il tipo di allenamento più efficace, ho iniziato a frequentare la sala pesi di una palestra vicino casa.

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Il mio obiettivo era lo stesso di chiunque si iscriva in palestra, cioè quello di avere un corpo tonico, così iniziai un programma di allenamento strutturato su tre giorni alla settimana, tra manubri, attrezzi e macchinari vari, sotto la guida dell’allenatore della sala. Ammetto che non ero particolarmente motivata e non curavo minimamente l’alimentazione. Ero la classica ragazza impegnata a fare 40 ripetizioni per interno ed esterno coscia sui macchinari senza poi ottenere nulla, o comunque migliorando ben poco.

L’insoddisfazione mi spinse a parlare con l’allenatore e lui fu il primo a farmi capire che andare in sala pesi solo per avere un bel corpo è come mangiare solo perchè si ha fame. Mi spiegò che questa disciplina è ben altro e che un corretto regime alimentare costituisce l’80% dell’allenamento.

Iniziai così a curare maggiormente l’alimentazione, ad entrare in sala pesi con uno spirito diverso, a riconoscere i miei limiti ed a cercare di superarli. Ho proseguito con grande costanza negli allenamenti e nlla dieta sana per circa un anno. Alla fine ho potuto constatare dei netti miglioramenti, ma adesso posso dire che ero consapevole del fatto che non stavo dando il massimo.

Poi, la scorsa estate, un evento tragico ha scosso la mia vita, buttandomi incredibilmente giù. Se c’è un insegnamento prezioso che il body building mi ha impartito, è l’importanza di reagire agli eventi negativi, e proprio grazie a questa disciplina sono riuscita a trasformare la mia rabbia in forza ed a distogliere la mente da tutto il resto.

E’ stato proprio in quel periodo che ho incontrato Fabio Ruzzoli, giovane e grandissimo PT ed amico. Per lui sono stata una sorta di “cavia”, la sua prima allieva, ma mi ha trasmesso una tale passione ed entusiasmo che non ho potuto tirarmi indietro. Ci siamo prefissati un obiettivo a medio termine ed a Dicembre 2015 abbiamo iniziato il suo programma di allenamento ed un piano alimentare specifico nel quale un ruolo fondamentale hanno avuto gli integratori, la consulenza tecnica ed i preziosi consigli di Alessandra Rizzo e di tutto lo staff di Body Nutrition Palestrina.

Ogni 6/8 settimane il mio allenamento veniva ridisegnato ed insieme ad esso anche la mia alimentazione. Sin dal primo mese ho potuto constatare dei miglioramenti, comprendendo pienamente anche l’importanza di una giusta alimentazione.

Il periodo di massa è stato mostruoso, sono passata da 52 kg a 57 kg e vedere che i mie jeans preferiti non mi entravano più mi ha mandata nel panico! Poi, però, la consapevolezza del fatto che si trattava solo di una fase temporanea mi ha tranquillizzata, infatti nel periodo di definizione il mio peso è sceso nuovamente.

Entrare in sala e dare il meglio di me, rimanere concentrata, concedermi il giusto riposo e curare l’esecuzione dell’esercizio per me sono diventati dei punti fermi. Mentre prima pensavo unicamente al dimagrimento come un “dovere”, adesso mi concentro unicamente su questa passione che mi diverte, che mi ha aiutata ad acquisire una maggiore sicurezza e che mi sprona a fare sempre meglio grazie ai risultati che vedo guardandomi allo specchio.

Nonostante ci siano state persone che mi hanno remato contro, siamo sempre andati avanti e dopo 8 mesi eccomi qui, pienamente soddisfatta del lavoro che io, Fabio ed Alessandra abbiamo fatto insieme e della persona che sono diventata.

Riconoscere i propri limiti è veramente difficile, spesso ci sentiamo tutti arrivati in cima, ma non è così: all’improvviso può arrivare un peso enorme a schiacciarci, lasciandoci inerti senza sapere cosa fare. A quel punto solo la costanza, la tenacia e la determinazione possono darci una mano per rialzarci e salire, giorno dopo giorno, un gradino in più, un passo alla volta. Senza fretta, con i giusti tempi ed il lavoro duro. Perchè se anche si è soli contro sè stessi, non esiste alcun limite se ci sono una grande passione e motivazione a farci compagnia.”

Ci piace raccontarvi storie come queste per farvi riflettere sul fatto che lo sport può autenticamente rappresentare la corsia preferenziale per raggiungere una rinnovata serenità, se si scelgono come compagni di viaggio professionisti in grado di declinare la rabbia ed il desiderio di cambiamento nelle mille splendide sfumature della motivazione, dipingendo insieme un grande successo. E, magari, la prossima volta che entrerete in una palestra, meditate sul fatto che, quelle panche e quella ghisa, non sono unicamente intrise del sudore della determinazione, ma anche magnificamente imperlate delle lacrime di chi ha saputo trarre una forza incredibile da un momento di disperazione.