Strategie per il dimagrimento: il digiuno intermittente

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di Romina Russo

Negli ultimi anni sono stati elaborati diversi regimi alimentari finalizzati al dimagrimento, molti dei quali riconducibili, seppure secondo modalità diverse, al principio del digiuno intermittente o Intermittent Fasting (IF). Tra di essi i più noti risultano sicuramente la dieta paleo, la dieta fast 5:2, che alterna 5 giorni di alimentazione normale con 2 caratterizzati da un apporto calorico estremamente ridotto e prossimo al digiuno, o il protocollo 16/8, che gode di un discreto successo nel mondo del culturismo e prevede l’alternanza di 16 ore di digiuno e 8 ore in cui vengono consumati almeno tre pasti.

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Lo scopo fondamentale delle diete che si rifanno al principio del digiuno intermittente è quello di creare una finestra temporale nella quale si digiuna per un monte ore tale da avere ripercussioni tanto sul bilancio calorico complessivo quanto sul metabolismo ormonale. Uno dei benefici fondamentali che il digiuno intermittente pare assicurare è una relativa calma insulinica, in grado di consentire all’organismo di modulare al meglio tutti gli ormoni coinvolti nell’accumulo e nella mobilitazione delle scorte. Sembra, inoltre, che una routine di questo tipo riesca a stimolare la produzione di testosterone e di somatotropina, quest’ultima responsabile dell’aumento dell’ipertrofia e della riduzione del tessuto adiposo. Di conseguenza, il digiuno intermittente si configurerebbe come un’ottima strategia per l’incremento della massa muscolare e la demolizione del grasso corporeo.

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Nonostante la provata efficacia del metodo, soprattutto nell’ambito di discipline sportive come il body building, permangono tuttora una serie di dubbi dovuti tanto all’ introduzione ancora troppo recente di questa strategia, che la rende passibile di aggiustamenti e modifiche, quanto alla possibilità di seguire una dieta scandita dal digiuno intermittente a lungo termine senza che ciò comporti un netto scadimento della qualità della vita.

Tuttavia, resta indiscusso il funzionamento di questo approccio alimentare, sicuramente valido per il raggiungimento di obiettivi a breve termine.