di Romina Russo
Originaria del Nord America e del Messico e da tempo coltivata in Italia per uso farmaceutico, l’Echinacea è una pianta erbacea le cui potenti virtù immunostimolanti erano già note agli Indiani d’America, che la utilizzavano per curare ferite ed ustioni, nonché per lenire i sintomi di tosse, mal di gola e malattie da raffreddamento.
A partire dal 1915 l’Echinacea è stata costantemente oggetto di studi mirati ad esaminarne il meccanismo d’azione sul sistema immunitario, i cui risultati, fornendo un’evidenza scientifica della sua efficacia, hanno fatto sì che diventasse uno degli ingredienti più diffusi nella preparazione di integratori e rimedi, tanto destinati all’uso interno quanto all’uso esterno, per la cura della pelle e degli stati influenzali.
L’ Echinacea, con la sua capacità di aumentare i leucociti, incentiva significativamente l’attività fagocitaria dei linfociti, supportando efficacemente il sistema immunitario di adulti e bambini. Grazie al suo contenuto di flavonoidi e derivati dell’acido caffeico, mette in atto una potente azione antibiotica e batteriostatica impedendo la replicazione di batteri potenzialmente pericolosi e si configura, inoltre, come un validissimo antivirale, in grado di contrastare la penetrazione dei virus nelle cellule sane.
L’assunzione regolare sotto forma di decotto, tintura madre o come integratore alimentare, garantisce, specialmente nei periodi in cui lo stress potrebbe seriamente compromettere le nostre difese immunitarie, una prevenzione ed una terapia efficaci di febbre, tosse, raffreddore e cistite. Invece, l’impiego dell’ Echinacea come lozione o pomata da applicare sulla pelle esplica le proprietà di rigenerazione tissutale della pianta, favorendo una rapida guarigione di afte, cicatrici, ulcere e dermatiti.