Il Body Building come rivalsa: la storia di Lou Ferrigno

Spread the love

di Romina Russo

E’ scolpito nell’immaginario di un’intera generazione di “ex bambini”, cresciuti tra gli anni ’80 e ’90, che lo hanno ammirato e forse un po’ temuto, scultoreo e verdognolo, nei panni de “L’ Incredibile Hulk”, ma sono in pochi a conoscere la travagliata storia, personale e sportiva, di Lou Ferrigno, autentico “gigante buono” tanto nella finzione televisiva quanto nella realtà.

Nato a New York nel 1951 da genitori italoamericani, all’età di 3 anni contrasse una gravissima infezione all’orecchio che gli causò la perdita dell’80% del suo udito. Questo evento, a detta di Ferrigno, fu ciò che lo portò al raggiungimento dei traguardi che hanno costellato la sua storia, spingendolo a superare i propri limiti ed a sviluppare al massimo il proprio potenziale. Iniziò ad allenarsi all’età di 13 anni ispirandosi al fisico di Steve Reeves, culturista ed attore di film di argomento mitologico da lui particolarmente apprezzato.

lou_ferrigno_1Nel 1969, dopo aver terminato gli studi, sotto la guida attenta e severa del padre, iniziò a partecipare, mietendo successi, a concorsi come l’IFBB, Mr America e Mr Universo. Nel 1975 ormai il suo livello di preparazione e la sua fama erano tali da farlo apparire agli occhi dei seguaci del body building come l’avversario perfetto del campione indiscusso Arnold Schwarzenegger. I due si sfidarono nella competizione Mr Olympia dello stesso anno, nel corso della quale Schwarzenegger conquistò il titolo mentre Ferrigno ottenne il terzo posto sul podio. Tale contesa è perfettamente raccontata nel docu-film “Pumping Iron” del 1977, nel quale le personalità contrastanti dei due concorrenti, quella carismatica e spavalda di Arnold e quella più fragile, cupa e minata da insicurezze di Lou, vengono ritratte in maniera estremamente vivida, lasciando emergere un’umanità ed una sensibilità straordinarie in Ferrigno, in netto contrasto con la sua fisicità imponente. Nella pellicola viene tratteggiato anche il rapporto di Lou con il padre, una figura sicuramente centrale nell’ascesa di Ferrigno, ma anche un genitore particolarmente critico nei confronti del figlio, che appare spesso ferito dalle sue parole.

ferrigno_lou_04Dopo l’avventura a Mr Olympia Ferrigno decise di concedersi una lunga pausa dalle competizioni di body building, dedicandosi a tempo pieno alla sua carriera di attore che lo vide protagonista, oltre che della celeberrima serie TV “L’Incredibile Hulk”, anche di numerose altre pellicole e video musicali. Negli anni ’90 riprese a partecipare ad alcune importante gare di culturismo, per poi ritirarsi definitivamente.

La sua storia è una di quelle nelle quali lo sport rappresenta un’autentico punto di svolta, il ponte capace di condurlo dalla problematicità di un’esistenza irrimediabilmente minata da un grave handicap alla pienezza di una vita resa incredibile dalla determinazione nel superare con successo i propri limiti. Perché in fondo, l’esercizio fisico, a prescindere da qualsiasi altro obiettivo, dovrebbe condurci proprio a questo: non a superare gli altri, ma a superare noi stessi.